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BIOGRAFIA

NAVARET – L’artista che dà forma al tempo

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Navaret è un artista non più giovane, eclettico, controcorrente e straordinariamente colto. Le sue opere e le sue ricostruzioni non sono il frutto di mode passeggere, ma nascono da un profondo studio delle correnti artistiche di ogni epoca, che conosce e padroneggia con rara profondità.
La sua formazione è quella di uno studioso rigoroso, appassionato di storia, filosofia e simbologie antiche, ma anche delle tecniche pittoriche, sia classiche che moderne. Ogni sua creazione è attraversata da un intreccio di memoria, improvvisazione e visione: convivono in essa tecnica sapiente e fantasia fuori dal comune, intuizione emotiva e struttura compositiva.
Le sue opere, realizzate in periodi distinti della sua vita, riflettono non solo le trasformazioni del mondo esterno, ma anche i suoi diversi stati d’animo interiori. Ne emerge un percorso variegato e al tempo stesso coerente, in cui astrattismo, surrealismo e metafisica si fondono liberamente.
L’influenza di Dalí, Magritte e De Chirico è percepibile in molti suoi lavori, reinterpretata però attraverso uno sguardo personale, mai imitativo, sempre orientato a far emergere l’invisibile che abita nel visibile.

Oltre alle sue creazioni originali, Navaret si è dedicato con passione alla ricostruzione di opere perdute, un’attività che affonda le radici in un evento drammatico: l’alluvione di Firenze del 1966, che devastò biblioteche, archivi e depositi d’arte.
In quei giorni, mentre Navaret era ancora un bambino, suo padre notò alcuni antichi libri semidistrutti e destinati al macero. Intuendone il valore, ne copiò a mano schizzi e frammenti. Quei volumi, successivamente andati distrutti per sempre, contenevano riproduzioni di opere attribuite a Leonardo da Vinci e ad altri artisti rinascimentali.

Quegli appunti, conservati per decenni come reliquie, si rivelarono preziosi testimoni di un patrimonio perduto. Anni dopo, grazie allo studio, alla sensibilità artistica maturata nel tempo e all’uso consapevole dell’intelligenza artificiale come strumento ricostruttivo, Navaret è riuscito a ridare forma e vita a quelle opere cancellate dal fango, riportandole alla luce attraverso una ricostruzione minuziosa, fedele allo spirito originario.
In questo percorso, la sua capacità di cogliere le [caratteristiche essenziali] degli artisti del Rinascimento gli ha permesso di compiere ciò che pochissimi al mondo sanno fare.

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Navaret è infatti uno dei rarissimi artisti viventi in grado di ricostruire con assoluta fedeltà le opere rinascimentali perdute: non come una mera imitazione, ma come rinascita di un linguaggio interrotto. La sua forza risiede nell’unione di tre elementi: una profonda conoscenza storica, una sensibilità pittorica affinata nello studio diretto dei codici visivi dell’epoca, e l’uso etico e consapevole delle nuove tecnologie. In questo equilibrio, egli restituisce intatta la potenza spirituale e simbolica che quelle opere custodivano.

 

Per Navaret, l’arte e la cultura non sono decorazioni della vita, ma la sua essenza stessa. La sua è una chiamata, un’urgenza esistenziale. Come egli stesso afferma:


📖 “Solo l’arte rende eterno ciò che in te ha davvero valore.”
📖 “Ciò che sei nel profondo prende forma nel tempo solo attraverso l’arte. È lì che il tuo valore diventa visibile.”
📖 “Nessuna ricchezza resiste al tempo. Solo l’arte conserva il vero valore di chi sei.”

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Convinto sostenitore del primato dell’essere sull’avere, Navaret considera il denaro un mezzo, mai un fine. Serve solo a creare un habitat adatto alla sua missione: una vita immersa nella natura, lontana dal rumore del mondo, dove può dedicarsi interamente alla creazione artistica, alla ricerca, alla ricostruzione e allo studio.
Navaret non si presenta, non si espone, non si promuove: lascia che siano le sue opere a parlare per lui. Il suo nome è un sigillo, non un marchio. E il tempo, dice, è l’unico vero collezionista.

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